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Le 500 “bomba |
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Le 500 “bomba
Con l’avventura agonistica della Cinquecento
non c’entra molto, appartiene piuttosto alla storia del
costume, ma l’episodio della “500 bomba” che
per qualche settimana ha sconvolto i sonni di tanti possessori
di macchine teoricamente molto più potenti e veloci (e
agli alfisti in particolare.) Durante l’inverno 1965/1966
la redazione di “Auto Italiana” riceve numerose lettere
di lettori, possessori di auto come Fiat 1500 e Alfa Romeo Giulia,
sconcertati dall’essere stati superati in autostrada, ad
una velocità di almeno 170, e forse più Km orari
da quella che sembrava una normale Cinquecento. |
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Qualche settimana più tardi, “Auto Italiana”
è in grado di svelare il mistero. Si tratta di una macchina
davvero un po’ speciale: una 500 sì, ma con un motore
Panhard Tigredi 850cc. Da 60CV, realizzata nell’officina di
Antonio Corbettini di Parma, con la collaborazione di Benito Minghelli,
per il figlio di un industriale della zona. La macchina può
in effetti raggiungere oltre i 170 KM orari. Ma la storia non finisce
qui: il numero successivo di “Auto Italiana” rivela
che si è fatta viva un’altra coppia di preparatori,
milanesi questa volta Ferradini e Crivelli, titolari della Silfer,
i quali affermano che la vettura che tanto ha stupito i malcapitati
automobilisti con la sua velocità straordinaria è
sicuramente la loro, che è davvero capace di raggiungere
i 185KM all’ora. Questa seconda Cinquecento fulmine ha il
motore Fiat originale ma alimentato da un compressore volumetrico
che porta la potenza a circa 72 CV! Nel numero successivo della
rivista
il prevedibile epilogo della vicenda : la Polizia Stradale ritira
il libretto della vettura di Corbettini e Minghelli che per poter
circolare dovrebbe essere collaudata ed omologata dalla Motorizzazione
Civile; così com’é può essere usata solo
in pista. I due preparatori un po’ dispiaciuti, non si perdono
d’animo e dichiarano prontamente che, visti i risultati ottenuti
dai colleghi milanesi costruiranno anche loro una nuova vettura
con motore Fiat 500 originale ma col compressore:sperando che la
Polizia Stradale questa volta non abbia niente da ridire.
Non è dato a sapere che ne sia stato di questo progetto,ne
se alla vettura milanese sia toccata la stessa sorte della “cugina”
parmense, ma certo l’episodio deve ave consigliato maggior
prudenza agli allegri elaboratori. Che un importante risultatolo
hanno comunque ottenuto:pubblicità gratis per le loro officine
sui giornali di tutta Italia. Sempre fra le curiosità
a proposito di Cinquecento “gonfiate” ma su un piano
di maggiore serietà tecnica, citiamo la proposta delle
“Officine Massimo” del preparatore milanese Romeo
Ferrarsi, noto in seguito anche per la costruzione di una vettura
spotr-ptrototipo e per l’attuale impegno nelle gare di “off-shore”.
Ferraris presentò nel 1964 una elaborazione su base Fiat500
D che portava la cilindrata del motore addirittura a 757cc, con
alesaggio e corsa di 84x70mm. La potenza ottenuta era di 32 CV
per la versione “Turismo” e di 40 Cv per la versione
“Sportiva”, con la velocità dichiarata, per
quest’ultima, di oltre 150KM/h
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